Ciao,
parto subito con il dire che per quel che mi riguarda un critico d’arte ha poco a che fare con la mia arte spirituale pertanto il suo lavoro con me risulta vano, MA ricevo ora la proposta di un critico che per una cifra comunque contenuta si offre di criticare 5 mie opere, esporne una sola per una settimana nella sede di cui fa parte e consegnarmi 30 certificati di avvenuta critica (o garanzia della critica) che potrei poi applicare sul retro delle opere.
Una frase mi colpisce e riporto: “è bene sapere che qualsiasi stima eseguita in questi contesti, per quanto professionalmente attendibile e in fede sia stata operata, rappresenta sempre un’opinione meramente indicativa, bussola per i commercianti, di conseguenza l’artista non potrà fare affidamento su una stima come previsione del prezzo di vendita”.
Pertanto ho 2 considerazioni, che magari alle prime armi si tende a sottovalutare per inesperienza e buonafede:
1) Già io che mi occupo di fare da “ponte” tra la materia e l’invisibile avrei bisogno di un sensitivo, più che di un critico e SE come dice “ha visionato le mie opere” dovrebbe saperlo che sono una spiritualista e non una decoratrice.
2) Ma soprattutto SE la critica è fittizia e non garantisce comunque una stima efficace per determinare il valore delle mie opere, potrebbe farla anche mi nonna e venderla come “canalizzata dall’Olimpo”.
🙂
Consiglio per quelli come me che non sono inquadrati in schemi e regole strutturate: Decidete voi quanto valete e in quale senso e scopo fate arte e come insegna Marina “diventate indipendenti nel gestire ogni cosa vi riguardi” in questo campo… Fate che il mondo si accorga di voi e vi chieda il vostro punto di vista e non piegatevi come molti fanno a schemi che la sola mente può stabilire, perchè non si vive di soli schemi… abbiate il coraggio di “criticare” voi stesse le vostre opere e Esponetevi! Spiegando perchè lo fate e per chi lo fate! Al resto penserà l’ Universo comunque…