Storie sulle Tele

Portami con te

Portami con te

“Portami con te”

Ciao, sono mancata un po’ dai social e devo dire che me la sono goduta… Ma adesso torno a scriverti, come faccio spesso.

Ho trascorso un’esperienza incredibile, due settimane in un paesello abbandonato della Sardegna, all’interno di un esperimento di comunità spirituale.

Come ogni viaggio, quando torni non sei più la persona che era partita, o almeno non del tutto, qualcosa di profondo si è radicato e tu cambi, fortunatamente cambi.

Ma rientrare alla vita di sempre è difficile per tutti, dobbiamo integrare tutte le innumerevoli esperienze fatte, la differenza di vibrazione nell’aria e tra le persone, i ritmi completamente diversi e gli interessi quotidiani quasi opposti a quelli delle ultime due settimane.

Tutti ci chiedono come stiamo, se ci siamo “divertirti in vacanza”… e noi sorridiamo e cerchiamo le parole migliori per trasmettere un po’ di quella bellezza, di quella magia, quell’intimita’, condivisione, intensità, delle difficoltà fisiche ed emotive affrontate, di quell’energia sempre a sostegno della nostra comune di tutte le volte che ci siamo spinti oltre i nostri limiti per scoprire chi siamo, di cosa siamo capaci… O di vedere quanta strada ancora abbiamo da percorrere per poter manifestare la versione migliore di noi nel mondo.

Due settimane ci sono sembrate anni, il tempo era racchiuso in una bolla sospesa tra Terra e Cielo e noi sotto le stelle cantavamo, danzavamo, ci commuovevamo e portavamo attenzione alla parte più infinita di noi, lo Spirito.

Tra il sacro ed il profano, tra la spinta a fare, l’accoglienza e le resistenze, tra la voglia di ampliare la nostra prospettiva o semplicemente osservarci nel punto in cui siamo, tra la guida magistrale di Mestri e Guide ed un Senso antico di Famiglia, di Popolo… Piccoli passi che hanno seminato in noi speranza e cambiamento.

Questo ed infinite molte altre cose potrei raccontarti e lo farò se me lo chiederai, ma oggi ti risaluto dopo tanto tempo, forse anni e ti racconto che portare con sé i semi piantati nel tuo cammino rende lo stesso meritevole di essere percorso. Ci saranno alti e bassi per molti di noi e parlare solo di quanto sia stata bella l’esperienza è comunque non del tutto sincero. Stasera sarò sola, nuovamente in silenzio in una casa sperduta nelle colline toscane e non più circondata dalle 90 persone che si sono alternate in questa esperienza. Sarò però con mio figlio e gli trasmetterò, come è stato trasmesso a me, quanto sia importante purificare il cibo mentre lo prepareremo assieme, a condividere l’attenzione in ciò che faremo e per tutto il tempo che trascorreremo assieme. Ringrazieremo ciò che abbiamo e troveremo il coraggio di affrontare ciò che sarà necessario, parleremo con ancora più attenzione delle nostre emozioni e poi tra un silenzio ed un sorriso brinderemo alla crescita personale che rende le nostre maschere una storia in continua evoluzione.
Infine ci saluteremo con un abbraccio di cuore, sussurrandoci “Portami con te” ovunque andrai…

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