Abbiamo già perso il senso del tempo, non sappiamo da quanto siamo arrivati in questo posto, per occuparci di animali, interazione, improvvisazione, facchinaggio, scambio, sopravvivenza agli acquazzoni, confronto multiculturale e progettuale, ascolto interno ed esterno e molto altro…
Non saprei dire da quanto siamo qui…
E già abbiamo visto passare molte forme e manifestazioni. Ci siamo ritrovati a sedere con pochi ma particolari bambini. Riconoscimenti o affinità elettive. E tutto viaggia ad un ritmo suo mentre tu compartecipi ed osservi e ti rendi disponibile a fare ciò che il quotidiano chiederà. Non c’è controllo. Pochissima progettualità, una sorta di routine ma un gran fluire in ciò che si presenta.
Facile, stancante fisicamente ma stranamente semplice.
Entri in relazione, osservi e tutto sembra naturale. Qui non si sente la follia che vorrebbe schiacciare la vita di ognuno e la sua Libertà. Ma si sente la voglia di fare rete, fare connessioni e vedere cosa succederà e come potranno essere riorganizzate le vite di ognuno.
Interessante che qui vivere è ancora visto come una cosa naturale.
Un grande delirio che ha fatto emergere tutto ciò che era in sottofondo. Limitazioni, odio e chiusure o possibilità sotto varie forme.
Vorrei solo che questa ricchezza non fosse elitaria, non fosse pronta ad accogliere solo chi ci inciampa dentro, ma che tutta la nostra umanità riecheggiasse oltre i confini, per abbracciare e sostenere chiunque.
C’è molto da fare ma soprattutto da fare dentro di noi eppure oggi osservo in tutto il calderone delle possibilità e caratteristiche, che c’è vita che vuole essere vissuta, forse manca solo il dichiararlo fuori, più apertamente.
Cosa accadrebbe se questa diga che ha separato le due schiere crollasse?! Siamo certi che il potere di pochi vincerebbe sulla voglia di vivere dei molti?!….. Chissà 
