Il primo istinto è stato di incredulità e poi giudizio, era facile giudicare perché le dinamiche dei personaggi coinvolti erano così acerbe da cadere nell’errore senza bisogno di ulteriori interventi esterni…eppure mi sono espansa ed ho ascoltato.

Sappiamo bene noi donne le cause di ciò che ci ha portate ad essere così: insicure, paranoiche, stanche, arrabbiate, tradite, ferite, isteriche a volte, forti, complesse e….. tutto questo mi ha fatto da specchio, soprattutto per come ero fino a poco tempo fa.

Ma c’è bisogno d’altro!!!!

Dobbiamo rialzarci, lottare per non essere il caos di reazioni assurde e frutto di ciò che pesa sul nostro karma. È tempo di tornare a recuperare dentro ognuna di noi il Femminile Sacro. Quel femminile che ascolta, accoglie, comprende, dona la vita e la sostiene. Un femminile che non vive di allucinazioni, isterismi, competizione e vendetta, ma che non teme più il suo passato e non si fa definire da lui.

Un Femminile Sacro che culla, guida, con amore, pazienza, tranquillità, grandissima forza, ma dolcemente ed armoniosamente e che finalmente potrà allevare nuovi esseri più fiduciosi in sé stessi ed equilibrati.

Spetta proprio a noi, così tanto profondamente ferite da secoli e secoli di persecuzioni e violenze decidere che non possiamo continuare ad alimentare sfiducia, litigi, insicurezza.

Non mi riferisco a chi attualmente è vittima di dinamiche specifiche ed ancora ovviamente non può fare questo….mi riferisco a tutte noi, che in un modo o nell’altro siamo già più libere, trasformate e pronte per sostenere una tale metamorfosi, anche per tutte coloro che ancora non possono.

Possiamo tornare a dare l’esempio, ad essere Grazia, Bellezza, Accoglienza, Ascolto, Conforto, Dolcezza, e molto altro, eppure equilibrate e determinate a sostenere anche il maschile nel recuperare i suoi valori più nobili.

Ho visto decine di madri allevare loro stesse futuri carnefici o bambini insicuri e senza spessore, proprio quelle madri che invece di usare le loro ferite per ricreare una realtà sana a sostegno proprio del Femminile, hanno proiettato il dolore nel soffocare un essere che da grande continuerà ad alimentare un circolo vizioso.

Sono stata e lo sono ancora in parte, una donna estremamente ferita dagli eventi esterni eppure ho scelto di non essere più vittima, neanche dei miei limiti e delle mie ferite.

È un enorme lavoro di trasmutazione che attende ognuna di noi e finché non avremo, almeno la maggior parte di noi il coraggio di intraprenderlo, saremo co-creatrici di una realtà tossica e piena di ombre e traumi. Sta proprio nel sostegno tra donne ferite, la forza per tornare ad essere un Femminile Sacro e Sano