La cosa più bella che ho riscoperto lasciando andare un percorso spirituale predefinito, per paradossale che sembri, è stata la libertà di esprimermi.
Ogni buon percorso dovrebbe spingerti, spronarti e guidarti nel superare la tua zona di comfort, ogni volta sempre di più, perseguendo quanto meno l’ideale di arrivare a non avere più né limiti, né confini, né catene. Ogni buon percorso dovrebbe puntare solo e soltanto alla tua crescita personale (e qui mi ripeto)…
C’è stato un tempo nel quale se seguivo il mio interno mi perdevo, mi confondevo, mi incasinavo sempre di più, successivamente grazie comunque a un percorso ho imparato a sciogliere queste catene, ho imparato a ricordare l’importanza di un ascolto interno, profondo, autentico, sincero, senza pregiudizi e quindi in alcun modo limitante.
Ma in ogni percorso, se non è del tutto volto all’individuo, diventa poi inevitabile acquisire nuove forme di catene, sudditanza, conflitti interni e pertanto esterni. Allora ho scelto di liberarmi in maniera coerente di ogni forma di catena, non soltanto quelle imposte dal mio inconscio e corpo di dolore, ma anche quelle derivanti dalle aspettative, pretese esterne e così ho riscoperto la libertà di esprimermi a tutto tondo.
Avendo comunque acquisito lo strumento di un buono, sano e costante Osservatore interiore, proseguo sempre chiedendomi se posso fare di più o meglio, ma abbandonando le richieste esterne oggi riscopre il piacere di esprimermi in tutte le forme, anche in quelle stesse forme che in un percorso strutturato vengono considerate sbagliate, egoiche, limitanti… E invece limitanti non lo sono, perché poter dire quello che davvero si Sente Dentro, in Coerenza con quello che facciamo ed esprimiamo è la forma di libertà di espressione massima che si può raggiungere. Poiché non ci preoccupiamo più di come verrà giudicata dall’esterno.
Se non ci esprimessimo sarebbe solo ed esclusivamente per bisogno di riconoscimento esterno, qualcuno potrebbe giudicare il come lo fai…
Allora oggi, ogni giorno, riscopro la libertà di esprimermi come preferisco, per come Sento nel momento che vivo e per come ne sono capace, pur mantenendo sempre attivo L’Osservatore (non per giudicarmi ma per orientarmi nella versione che vorrei diventare) ciò nonostante non ha davvero più alcuna importanza se ancora sbaglio, se ancora non manifesto quello che la mia Ottava Superiore richiederebbe.
Anche laddove concedo alle mie parti “piccole”, ancora immature e limitate di dire la loro, mi Osservo Senza Giudicarmi e in questo vi è una Profonda Libertà di Espressione… non devo più dimostrare niente a nessuno e posso sperimentarmi.
Ed in fin dei conti se non fai del male a nessuno (eccezion fatta per rare circostanze di necessità) Esprimersi è un atto Naturale, Intrinseco dell’Esistenza. È egoico?! Ovviamente sì! Dal momento che ognuno di noi È un ego…