Akasha Storie sulle Tele

Il sostegno di un gruppo

Il sostegno di un gruppo

I primi 30 anni della mia vita li ho passati in una profonda solitudine interiore, poi ho avuto l’apparente rassicurante esperienza di poter camminare per ben 10 anni a fianco di molti altri spiriti come me.

Per molto tempo il Senso che ci guidava, i Valori, la Visione, echi di tempi passati e di quello che sarebbe potuto tornare ad essere ci ha condotti oltre i nostri limiti illuminandoci di speranza, forza e possibilità ritrovate. Ma come tutte le belle cose anche quella esperienza è finita. Ho avuto l’opportunità comunque di condividere per un altro anno e mezzo con persone, completamente estranee al mondo spirituale, tante importanti esperienze. E per quanto io sia un’eremita per mia stessa natura do il meglio di me all’interno di un Cerchio di Spiriti, lì mi illumino, risplendo, e trovo il Mio Senso.

Magari capita anche a te di sentire che in questi anni hai colto le molte occasioni per sviluppare Fede, coraggio, iniziare ad aprire il cuore e direzionare tutte le tue energie e volontà (come un vero ricercatore spirituale dovrebbe fare) allo scopo di migliorarsi ogni giorno e godere al meglio della vita che gli è stata concessa. Ed avrei compreso, o sempre saputo, che il proprio cammino spirituale è in buona sostanza da percorrere in solitaria. Questo però non esclude il fatto che possiamo avere bisogno o semplicemente voglia di poter sentire l’unione fisica ed energetica con altri spiriti, che condividono i nostri stessi obiettivi, il nostro stesso Senso dell’Esistenza.

Eppure sembra essere cosa sempre più rara e difficile da raggiungere. Facciamo nel nostro meglio, ci impegniamo costantemente e la maggior parte di tutti coloro che ci circondano neanche sospettano quanta forza, perseveranza e determinazione scorrere le nostre vene, neanche sanno quante battaglie abbiamo o stiamo affrontando dentro di noi (perché magari è proprio questa l’incarnazione dove dobbiamo trasformare ogni cosa, il nostro stesso karma). Ed in tutto questo cerchiamo di esserci anche per gli altri.

Risvegliare un Senso comune richiede di avere più o meno il solito obiettivo, se non addirittura la solita Consapevolezza, perciò si fa presto a comprendere come mai alla fine molti di noi non solo si sentono soli, ma sono costretti a camminare in solitaria. La cosa paradossale, certamente commovente, ma stramba è rendersi conto che questo senso di solitudine non lo si prova se si volge lo sguardo Oltre, nell’invisibile… lì si ritrova tutto il sostegno, l’Unione, la Fratellanza, la compassione e l’accoglienza necessarie per sentirsi nuovamente vivi e parte di un Tutto Connesso. Il paradosso è non sentirlo con chi vivo dovrebbe essere. Quindi forza, non mollare mai, siamo in tanti a dover superare questo senso talvolta di sconforto e siamo proprio noi quelli chiamati a trasmettere invece un Senso di Unione.

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