Ci sono diversi modi per affrontare la propria realtà, la propria vita, l’incarnazione. Ma alcuni di noi nascono già particolarmente predisposti ad una di queste, nella fattispecie quando sei uno Spirito che dà diverse epoche segue la “via del misticismo” tutto prende un sapore karmico estremamente particolare.
Guardare all’esistenza con gli occhi di un mistico significa avere sempre il proprio sguardo interiore rivolto al Divino. È una ricerca costante, inarrestabile, inevitabile che accompagna la crescita dello stesso Ego individuale umano, spingendolo oltre i propri limiti e le proprie convinzioni, guidato da un intuito più elevato e più saggio.
Raccontato così sembra una via di sola ascensione nelle beatitudine, invece è un percorso molto arduo, solitario, al 95% delle volte incompreso perché seguire un’Ispirazione Divina richiede una costante crescita della propria Fede, del coraggio dell’affidarsi all’esistenza, dell’umiltà e del discernimento, comprendendo che vi sono cose migliori, più sagge da fare in relazione al proprio cammino, di quanto la volontà umana suggerirebbe.
Pertanto il mistico si scontra per moltissimi anni della sua stessa vita con i propri limiti, i propri timori, i propri traumi e le proprie emozioni rifiutando talvolta, talvolta troppo spesso, di fare ciò che sa essere necessario. Un grande traguardo per il mistico è sviluppare la Fede in sé stesso, nella propria capacità di Ascoltare qualcos’altro Al di là della mente e delle proprie emozioni. Allora lì camminerà forte della sua stessa peculiarità e proprio a quel punto, quasi sempre, il mondo esterno gli andrà contro.
Pensaci un attimo quante decine di Spiriti sono vissuti, hanno camminato su questa Terra mossi da una visione Divina, mistica. E quanti di loro sono stati perseguitati, inquisiti, arsi al rogo, emarginati, umiliati con estrema violenza perché capaci di Guardare Oltre il Manto Stellato.
Con questo senso di ingiustizia e di occasioni sprecate dagli altri, che avrebbero invece potuto farsi ispirare a loro volta dal mistico, preferendo invece l’allontanamento e un oblio inflitto a tutti quei Cuori capaci di battere in risonanza con l’Esistenza si sono delineati secoli di karma tra “carnefici e vittime”. Ed anche oggi nella nostra epoca Essere un mistico non è sempre facile, soprattutto in base dall’area geografica nella quale uno si incarna, perché alla fine della fiera il mistico ancora oggi è visto come un folle che crede “in qualcosa che non c’è” e pertanto agisce in modi totalmente incomprensibili per l’ego umano, non ancora maturo, non ancora portato a una sua ottava superiore.
Al mistico quasi mai viene dato il beneficio del dubbio, quasi mai ci si fida di lui nell’arco di un anno solare, in modo coerente ma si osanna o si combatte e sminuisce in proporzione a quanto le sue rivelazioni toccano da vicino la persona che lo giudica. In buona sostanza finché il mistico si limita a parlare in termini generali può essere tollerabile, laddove ciò che dice e fa mette in crisi le persone a lui vicine, allora diventa un nemico da combattere. Così accade che quasi mai viene detto al mistico “caspita, ti ammiro perché sei in grado di sentire e fare cose che io ancora non ho sviluppato in me ” no, tutt’altro… di solito viene accusato di essere semplicemente fuori di testa…non trovi che sia una storia vecchia come le epoche già trascorse?!….
Beh se hai la fortuna di conoscere un mistico, l’invito rinnovato che ti faccio è di non credere ciecamente in ciò che dice e fa’, ma di ascoltare dentro sé stessi, davvero, in profondità, sinceramente e senza timori se l’atmosfera che lo circonda ha un profumo di sacralità. Se i suoi occhi si illuminano di una Luce Superiore e se il suo Cuore è più grande e capace del tuo nel contenere infinite possibilità di redenzione…e stai attento nel riconoscerlo, perché molti mistici indossano corpi femminili…🌀🌿💜
