Akasha Storie sulle Tele

Ascoltando il Divino…

Ascoltando il Divino…

Sono seduta in una specie di giardino, avvolto da nuvole, dai contorni sfocati. I dettagli non sono assolutamente importanti, ciò che conta è Sentire che seduti in cerchio assieme a me ci sono altri Spiriti. Spiriti di Famiglia. Ci tocchiamo eppure le nostre mani non si sfiorano.

Io sento tutto dentro e fuori di me… memorie, ulteriori memorie e frammenti di momenti salienti e catartici delle mie esistenze, le sento vorticare dentro e fuori di me. Non devo fare nulla. Oggi non devo trasmutare nessuna emozione. Resto lì, seduta e sostenuta dalla mia Famiglia e lascio che ogni memoria, ogni emozione, ogni immagine passi ruotando vorticosamente. Non devo occuparmi di loro, devo soltanto stare in Centro dentro di me e lasciare che passino, si mostrino e proseguano.

Sono ulteriore memorie, frammenti di ombre e dolore che salgono ancora ma non per comunicare con me, non stavolta, oggi Loro seguono il loro cammino e io devo fare solo spazio, lasciare che emergano e se ne vadano altrove, in Alto, dissolvendosi.

Resto seduta ad occhi chiusi confortata e rasserenata dalla Presenza dei miei Familiari. Volti senza tempo, non umani… ed in quell’atmosfera sospesa e tranquilla la marea si agita ancora nel mio Cuore.

Io resto in ascolto, respiro ed osservo la frenesia, la velocità di questo tempo che porta in sé la Totalità dell’Esistenza.

Certo l’invito è verso l’Alto, ad aprirsi all’Infinito, espandendosi. Ma vi è la piacevole consapevolezza di non dover più scappare nella rassicurazione, di non dover più voltare lo sguardo altrove solo perché ombre salgono e si manifestano.

Ciò che rende questo momento rassicurante è il saper stare in Loro compagnia, mentre l’Inno alla Vita dell’Eternità ci Convoca. Integrare, ammettere, sostenere la Dualità nel proprio Cuore è un Ricongiungimento, è come una Cerimonia Sacra di integrazione, una Comunione con il proprio Sé Superiore, Divino e Totale.

Senza la comprensione e l’accettazione dell’Oscurità e del dolore che è stato non vi può essere completa Rinascita. Rinascere per Essere al Centro di ogni scenario possibile, senza più timori, né giudizio, né rassegnazione e neanche la bramosia dell’ascensione. Si sale e si scende, solo così il Divino ti accoglie nel suo grembo materno. Solo quando si è pronti a non condannare più la sua Opera.

Allora si sale, sollevati, si sale gentilmente da dentro sé stessi, perché finalmente siamo capaci di non negare i mille volti dell’Esistenza.

Quanta fatica… Quante separazioni ancora… Poi abbasso lo sguardo e mentre le mie mani si congiungono con i palmi di fronte ai miei occhi, sussurro “sarebbe bello ritrovare qualcuno a cui affidarmi”… E poi sorrido… I miei Palmi riflettono il mio volto…

Il cuore è pesante, ma respira pian piano in modo sempre più leggero. Quanti addii per ritrovarsi… Ed ognuna di quelle memorie chiede di non essere più trattenuta. Può essere vista se lo si desidera, ma non è necessario ora trattenere. L’invito è a lasciare che ogni cosa mi attraversi e mi svuoti…seduta in quel mistico giardino sono a casa e sono qui, sono Ovunque in effetti… non ci si può soffermare troppo nella sofferenza, non è più il tempo per questo e non si deve fuggire nel conforto della Luce.

Se si crede di poter negare una qualsiasi parte del Creato, presto quella Luce si spegnerà. Adesso è un invito a guardare in Alto, seguendo il Richiamo della Fonte, ma è un invito anche a non essere più ciechi, né timorosi.

Sai che solo pochi sentono questo tipo di Richiamo, i più guardano soltanto nell’abisso o sprofondano in preghiere di liberazione e talvolta di perdono, ma non sentono che “Noi Siamo la nostra stessa Preghiera, che riecheggia nell’Eternità”…

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