Akasha Storie sulle Tele

Forzare

Forzare

Beh lo dice la parola stessa, quando “forzi” una situazione crei un attrito di intenti e direzioni. Dovremmo preventivamente aver imparato a discernere quando è il momento propizio per farlo, come un guerriero che non si arrende difronte all’ostacolo ma carica alla conquista dei suoi ideali, obiettivi o necessità (fossero solo di sopravvivenza)… A differenza di quando si forza per tutta una serie di mancanze, timori, sensi di colpa, desideri, necessità che però condurranno solo ad un rinculo spesso disastroso e fallimentare.

Delle volte è necessario forzare per risolvere, ottenere, finalizzare, altre volte dobbiamo davvero lasciare scorrere, fare fluire in modo semplice, pulito e tranquillo, aspettando che sia il naturale corso degli eventi ed energie ad aprire un varco.

Ma c’è una fase prima che molto spesso viene completamente bypassata, data per scontata, sottovalutata, ovvero l’agire già prima in modo tale da non dover necessariamente forzare poi le situazioni. Molto spesso lasciamo accumulare problemi ed ostacoli e pretendiamo di forzare poi la loro risoluzione.

Ma crescere e fare tesoro delle proprie esperienze ci dovrebbe condurre al discernimento, all’usare già a nostro favore la “saggezza” dovuto proprio all’esperienza fatta.

Molte belle parole eppure i fatti spesso e volentieri sono in contrasto con ciò che diciamo di volere ed aver compreso. Ho imparato che non c’è coerenza quasi in nessuna situazione, perché ognuno poi alla fine si racconta ciò che vuole e si legittima fintanto non riesce a fare diversamente, lusso che però non concede all’esterno.

Molte volte mi sono ritrovata a dover non soltanto fare del mio meglio, superare tutti gli istinti di maschera ed esperienze pregresse che ho, ma a dover mettere in campo per il bene comune tutto, anche dove l’altro non contribuisce…e qui le scuse e varianti sono infinite. Chi non contribuisce ha sempre una scusa valida per non averlo fatto, tu che non devi prostituirti cerchi di non farti fagocitare, ma d’altra parte sei il più contributivo e come si dice “chi più ne ha più ne metta”. Da qui si possono fare mille illazioni ed esempi sui pro e i contro, ma alla fine a ben guardare personalmente non trovo risoluzione differente dal Fare Sempre e Comunque del Mio Meglio per il Bene Comune, perché l’esterno non l’ho mai davvero visto altrettanto impegnato in questa direzione. Neanche quando l’esterno era rappresentato da individui di presunta consapevolezza, che vendevano il bene individuale come bene di ogni partecipante. Insomma ti puoi fidare solo di te stesso, della tua volontà di essere migliore della volta precedente e di aver la volontà, determinazione e pazienza necessaria per non diventare un racconta storie, ma uno che sa quando forzare e quando lasciar fluire.

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